Prendere di mira le vostre rispettabili immagini e farle a pezzi! Il corso si occupa dello studio del dramma distopico “La commedia della vanità”, testo del premio Nobel Elias Canetti: in un paese e in un tempo non meglio identificati è proibita per legge la vanità.
È vietato specchiarsi e possedere qualsiasi strumento di autorappresentazione. Pena l’arresto o la morte. La distruzione degli specchi è metafora di una società privata della propria identità e del diritto di riflettere su sé stessa.
La trama degenera in paradossi d’inautenticità, ambiguità e crisi dell’identità fino alla dissociazione degli individui. In scena restano personaggi allo sbando costretti a guardarsi negli occhi dell’altro pur di riuscire a vedersi.
Se ci pensiamo è esattamente quello che fa da sempre il Teatro: essere specchio del mondo per il pubblico.
La messa in scena prevede l’abbattimento della quarta parete, ossia il coinvolgimento degli spettatori e il rispetto dell’impianto polifonico corale di Canetti.

Il corso mira a:
> Sezionare la drammaturgia nella sua combinazione di stili: parade, varietà, dramma borghese, farsa espressionista.
> Analizzare le relazioni tra potere e massa in contesti di repressione.
> Esplorare i significati simbolici degli specchi e del riflesso.
> Riflettere sull’influenza odierna dei social media nella costruzione dell’io, sull’ossessione per il selfie e su cosa provoca l’eccesso di autoriflessione.
> Stimolare creatività e capacità di interpretazione e di riscrittura di un copione profondo e allo stesso tempo divertente.